Bologna

 In I miei Racconti

Sabina questa volta è a Bologna per uno shooting fotografico e, come sua abitudine, intende acquistare qualche capo di abbigliamento a lei pertinente. Si dirige quindi  prima in via Ugo Bassi da Terranova e poi da Motivi, ma ne esce delusa da entrambi. Ad onor del vero non sa neanche lei cosa sta cercando. Decide così di cambiare strada. Si inoltra verso via dell’Indipendenza poco distante. Ha una fastidiosa emicrania dalla notte trascorsa che non accenna a diminuire. Camminando a piedi spera di potersela togliere “di capo”. Appare propensa ad entrare nella boutique di Zara sotto quei magnifici portici che rappresentano l’importante patrimonio architettonico e culturale per la città, essendone un simbolo insieme alle numerose torri, che tra il XII° e il XIII° secolo se ne contavano fino a 100. Oggi ne sono sopravvissute solo 22 di cui le più famose sono la Torre degli Asinelli e della Garisenda. 

Non esiste perciò al mondo un’altra città che abbia tanti portici quanto Bologna 

Sommandoli tutti misurano in lunghezza più di 38 chilometri solo nel centro storico. Raggiungendo i 53 km con quelli fuoriporta e che per via della loro rilevanza artistico-culturale dal 2021, una parte di essi si sono rivelati essere bene culturale e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. 

Ma la troppa magnificenza e cultura di questo luogo abbisogna di un po’ di meditazione riflessiva. Cosa c’è di male se accompagnata con qualche caffè o cappuccino nel famoso “Bar & Pasticceria Impero” nel loggiato? 

Così entra caparbiamente in quel bar di Bologna, 

sia per il mal di testa che per la fame mattiniera. Ma anche e soprattutto per quell’aroma di paste fresche e fragranza di brioches appena sfornate. 

L’ambiente è molto elegante ed i commensali pure. Si accinge a trovare un posto a sedere quando incontra con lo sguardo un’avvenente e incantevole donna che risponde al suo sorriso, e che si alza in piedi per proporle di sedersi accanto a lei. Sabina non ci sta più dalla curiosità e il desiderio di conoscerla e il mettersi in luce è elevato: “Ma perché si è rivolta proprio a me?” si domanda. 

In un attimo questa straordinaria creatura, alta, mora, occhi ambra caratterizzati da un colore pieno e da una forte tinta ocra e ramata, fisico statuario simile all’attrice Kelly Brook, le si avvicina mormorando: “Sabina, ma non mi riconosci più?”. Il mal di testa, per incanto, era svanito: “Ma certo, risposi io, sei Andrea!”, che a dispetto dal nome maschile è invece una femmina purosangue. 

Erano compagne d’Università a Bologna 

e già da quella volta avevano provato un’attrazione fisica, ma tuttavia non assodata. Andrea iniziò a dirle che lei abitava a Bologna, in centro, proprio a due passi dal Bar Impero dove si trovavano, e che ogni mattina si recava lì a fare colazione con vista sul cuore della città. 

Si era mantenuta sempre bella e con il fluire e degli anni era divenuta ancora più attraente. Le confidò, con un sorriso confacente, di avere avviato un rinomato studio professionale di un Centro Massaggi. Quando seppe che Sabina svolgeva con successo la sua professione di Porno Attrice, iniziarono a rallegrarsi entrambe. Per festeggiare ordinarono una colazione succulenta formata dai famosi bomboloni alla nocciola e al pistacchio, diverse brioches 

tante altre ghiottonerie, accompagnate da due cappuccini colmi di latte e ricoprenti di squisito cacao. 

 

Splendido rievocare i tempi accademici, le amicizie, gli innamoramenti, i docenti, gli uscieri che non smettevano mai di controllarti se ti facevi le canne e gli esami fatidici, e non sempre facili da conseguire con un voto apprezzabile. 

Andrea le sfiorava ogni tanto le dita della mano 

e Sabina l’assecondava senza mai ritrarle ed iniziò, invece sotto il tavolino, a sfiorarle le gambe con il piedino nudo fino a giungere alla regione inguinale, sfiorandole la vagina. Andrea allargando totalmente le gambe e facendole intuire quanto apprezzava quel che stava avvenendo, ordinò per conclamata e vicendevole asserzione erotica due Frutti della Passione, dalle riconosciute virtù afrodisiache. Le donò pure un dolce curioso dal disegno inequivocabile, chiamato Letto Impero. 

Inevitabilmente finirono a letto in casa di Andrea.  

La prima cosa che fecero fu quella di baciarsi in bocca con un avvolgente contatto tra le labbra, l’apertura delle due bocche e una carezza tra le lingue erogene. Iniziarono senza indugio a denudarsi completamente, ammirandosi l’un l’altra per la grazia e il fascino emanato. Cominciarono sul letto a leccarsi reciprocamente, dal collo a scendere fino ai capezzoli, dapprima baciandoli dolcemente. Sabina era estasiata dalla prestanza di quel corpo, ambito forse da tempo. Come una pazza si gettò golosamente tra le cosce iniziando ad umettare con la lingua la sua fica di puro sesso, depilata alla brasiliana. 

Andrea si dilettava a baciare la sua vulva glabra, 

stile Hollywood, succhiando voracemente tutto il perineo.Dal clitoride alle piccole e grandi labbra dal colorito roseo, fino all’ano che si schiudeva come un bocciolo di un fiore, bramoso di avere la lingua al suo interno. 

Era giunto il momento per Andrea di estrarre fuori da un cassetto uno dei tanti sex toys di falli realistici come quelli del doppio vaginale. Un’esperienza unica perché si scopavano tutti e due vicendevolmente, urlando di piacere e godendo di ritrovata gioia. Andrea approfittava, ogni tanto, a cambiare giocattolino. Una volta con un altro fallo doppio anale ed un’altra con un vibratore vaginale o addirittura, senza sosta, con un anal kit, composto da doccia intima, vibro bullet, stimolatore seno e succhia capezzoli. Insomma erano proiettate in un vero solluchero e non era ancora del tutto finito. 

A questo punto Sabina intervenne 

adagiando Andrea sotto la sua passera ad osservarla più attentamente. Mentre questa si masturbava venendo e urlando dalla libidine, Sabina faceva pissing sul suo bel viso, sulla bocca e su tutto il suo corpo, irrigandola della sua tonalità comparabile solo a quella di una birra chiara e limpida, mista all’esplosione del suo orgasmo con una copiosa e ricca secrezione bianca e trasparente. 

A Bologna”, disse fra sé e sé Sabina, “ci tornerò quanto prima, se non altro per visitare le due Torri famose, ma in particolare quella degli Asinelli, inerpicandomi per i suoi 498 scalini a ricordo di una feconda, spossante ma risanante giornata 

Un grande abbraccio, 

Sabina Agos 

IL  RICORDO       (Poesia a me dedicata da un carissimo amico) 

Rovente pioggia dorata 

mi sovviene ogni tanto 

e con garbo 

scivola nella mente, 

e rinnova il desiderio. 

Mi affiora un volto, 

nondimeno il tuo… 

curioso, 

cortese, 

altero e smanioso. 

Che 

con stupore improvviso 

si dona, 

dischiude le sue porte 

e correo 

esige, 

reclama, 

e invita 

svisceratamente 

al convivio sensuale. 

Ogni giorno 

tutti i giorni 

e l’ore, 

vorrei beneficiare 

dei tuoi ristorati favori 

e spossarti dei miei, 

cosicché tu 

e le membra tue 

sfiancate e deboli 

implorino ancora.